“LO SCAPOLO” è l’album d’esordio del cantautore Matteo
Schifanoia.
Dopo una lunga gavetta passata a
suonare “live” Schifanoia compie il
grande passo e manda alle stampe questo disco.
In otto canzoni e poco più di 30
minuti di musica viene concentrata l’arte di quello che lo stesso Schifanoia
battezza il “CANTASSURDAUTORE”. Non un cantautore qualsiasi. Ma un cantautore
dell’assurdo.
Proprio così.
Le canzoni di Schifanoia sono uno
spingere swing, jazz e piano bar al massimo, con testi dove l’assurdo mette la
freccia e sorpassa anche l’ironia, che di base poi è la farina dell’impasto di
tutto il disco: così nasce il primo album in Italia ad opera di un
“cantassurdautore”.
Schifanoia detiene il copyright di questa definizione. L’ha
forgiata lui e se l’è messa addosso.
Il disco è stato realizzato e
registrato negli studi di Perugia dalla
Urban Records per mano di Diego Radicati e Simonfrancesco Di Rupo. L’ufficio
stampa è quello, ottimo, della Protosound Press di Paolo Tocco.
Il disco si apre proprio con la canzone
che da il titolo alla intera raccolta: LO SCAPOLO. Canzone dal testo impregnato
di ironia è il pezzo che è stato scelto come singolo per il lancio del disco.
Il video della canzone, realizzato dalla Farm Studio Factory con la regia di Alberto Fabi, tiene bene il ritmo del cantassurdautore e ne
rappresenta appieno il significato.
Segue UNA CRISI ROCK che, a
parere mio, è il pezzo più geniale in
assoluto del disco. Una grande canzone, veramente stupenda che, con quel refrain “E’ una crisi rock rock rock / presto tutti quanti saremo un po’ più pop /
è una crisi rock rock rock / mamma mia che shock / abbiamo fatto il bot “ regala sensazioni veramente divertenti e
positive.
NOTTE SERIA ha ritmi soffusi da
piano bar che rallentano il vorticoso ritmo che ha sin qui contraddistinto l’album.
COSTA MENO… è una divertente visione dei matrimoni … visti dal punto di vista
delle “tasche” -cioè delle finanze- dello scapolo, che ha troppi inviti ai
matrimoni e non sa come fare fronte a tutti i regali.
Dopo la “sagra dell’ironia”, che ci ha accompagnato per le prime quattro
tracce, il disco vira di rotta in
maniera improvvisa con la “piano-song” SANTA LA BELLA STELLA STANCA. Un pezzo
stupendamente poetico che dimostra, a conti fatti, che Schifanoia è sì un "cantassurdautore" ma prima di ciò è un cantautore di razza: non solo capace di farci divertire,
ma anche in grado di toccarci nel profondo le corde del cuore. Un pezzo
Magnifico con citazione d’obbligo per l’ottimo sound di Giacomo Tosti al
pianoforte.
GUARDAROBA IMPAZZITO e LOLITA sono
canzoni che ci riportano ad atmosfere decisamente più ironiche e scanzonate
mentre UN SOGNATORE IN BIANCO è una canzone swing davvero ispirata. Tutta la
banda che accompagna Schifanoia nel disco macina al massimo della potenza: così
se il titolare del disco presta alla causa la sua voce e la sua chitarra abbiamo Alessandro
Ricci alla batteria, Roberto Gatti alle percussioni, Alessandro Bossi al basso,
Lorenzo Baldinelli alle chitarre, il già citato Tosti alla fisarmonica e
pianoforte, Rossano Emili e Francesco Angeli al sax, Alessia Donatelli al
trombone, Daniele Francia alla tromba con diversi altri amici intervenuti nei
coretti e la supervisione artistica di Laura Velardi.
Nel complesso l'opera prima del "Cantassurdautore" è da valutare in maniera più che positiva: unire la sapiente arte del cantautore all'arte di divertire con testi ironici e legati a filo stretto coi tempi che corrono non è certo operazione semplice e Schifanoia dimostra tutto il suo valore.
Un disco che mostra nelle due canzoni che più mi hanno impressionato (CRISI ROCK e SANTA LA BELLA STELLA STANCA) entrambe le facce del cantautore e del cantassurdautore Matteo Schifanoia ... uno che ha talento. Per certo.
(LO SCAPOLO)
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