EVERYTHING IS EVERYTHING è uno straordinario album di soul. Tra
accenti rhythm & blues e qualche spruzzata di funky, questo disco del 1970, è un magnifico viaggio onirico che celebra l’arte
di fare una musica che ormai non esiste
più.
Donny Hathaway già a tre anni d’età
cantava i gospel in chiesa assieme alla
nonna.
Possiamo dire, a ragione,
che sia stato il più giovane cantante
gospel degli interi Stati Uniti D’America.
La morte se lo porta via, a soli trentatré anni, nel gennaio del 1979: una morte strana.
Perché Donny viene ritrovato privo di vita sul selciato davanti ad un Hotel di New York dove aveva alloggiato.
Ufficialmente il caso venne archiviato come suicidio. Donny si sarebbe buttato
dal quindicesimo piano. Ma pochi, tra quelli che lo conoscevano, hanno mai creduto sino in fondo a questa
tesi. Cosa sia successo veramente in quella notte del 13 gennaio 1979 non lo
saprà mai nessuno.
“EVERYTHING IS EVERYTHING” fu il suo disco d’esordio. Prodotto dall’Atlantic Records nel 1970
è uno dei dischi di soul più belli di ogni epoca. Un disco nel quale con arte
cristallina Hathaway svaria dal funky al blues, dal soul puro ai ritmi proprio
della tradizione afro-americana.
Un disco che, purtroppo,
conoscono i pochi cultori di un genere che, ai nostri tempi, pare essere finito
nel dimenticatoio.
Ed è un peccato.
Perché le canzoni da lui scritte per questo disco, come VOICES INSIDE (EVERYTHING IS
EVERYTHING), SUGAR LEE, THANK YOU TO THE
MASTER (FOR MY SOUL), THE GHETTO, TRYIN’ TIMES, sono
autentici gioielli di una purezza e bellezza incomparabile. Sono canzoni
che mandate a tutto volume riempiono le nostre stanze di splendidi suoni e creano atmosfere uniche.
Basterebbe chiudere gli occhi e
in men che non si dica saremmo anche noi a ballare, lì in quel cerchio che c’è
sulla copertina del disco, lì nel GHETTO di St. Louis, in Missouri, lì con Donny & i suoi ragazzi … nel cerchio della vita vista con gli occhi
del soul. Dell’anima.
(VOICES INSIDE - EVERYTHING IS EVERYTHING)
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