domenica 6 settembre 2015

Sergio Endrigo: a 10 anni dalla scomparsa la sua Poesia è sempre tra noi.


Dieci anni or sono, il 7 settembre 2005, ci lasciava per sempre uno dei più grandi cantautori: Sergio Endrigo.
Le sue canzoni più famose (LA CASA, L'ARCA DI NOE', IL PAPPAGALLO, GIROTONDO INTORNO AL MONDO) ci hanno accompagnato nel nostro percorso di vita sin da quando eravamo bambini e, quella sua poesia, si diffondeva nelle nostre stanze dei giochi.
Ora per ricordare ma, soprattutto, per ricordarci di non dimenticare questo grande artista la più importante rivista di Jazz in Italia, Musica Jazz, esce in edicola nel suo numero di settembre con allegato il cd la cui copertina vedete sopra riprodotta.
Una selezione di brani (con molte gemme e rarità) di Sergio Endrigo reinterpretate in chiave Jazz cantante da lui e da molti altri interpreti.
Un'attestazione di stima nei confronti di un artista, di un Uomo, che ha lasciato un segno indelebile nella storia della canzone d'autore dell'italico stivale.
Molte cose belle sono state scritte su di lui ma, a mia memoria, la più bella attestazione di stima l'ho vista rivolgere ad Endrigo dal Maestro siciliano Franco Battiato che, di Sergio,  ripropose nei sui album "FLEURs" alcune canzoni meno note ma stupende come ARIA DI NEVE e TE LO LEGGO NEGLI OCCHI.
Ebbe a dire Battiato di Sergio Endrigo sottolineandone il grande profilo di Uomo puro e semplice: "Non si è mai fatto coinvolgere dal rumore stupido del successo".



Nel lontano 2005, alla sua scomparsa, agli amici del TONNUTO descrissi così la sua arte... dieci anni dopo sottoscrivo ancora quel pezzo che, per memoria, riporto qui sotto.
Viva Sergio. Sempre.


(tratto da IL TONNUTO  54 -  SETTEMBRE   2005 - )

IL GIARDINO DI … SERGIO

LA SCOMPARSA DI SERGIO ENDRIGO


di Rho  Mauro

Qui al TONNUTO Sergio Endrigo era di casa.
Nel maggio del 2004 girammo mari e monti per riuscire a trovare il suo ultimo lavoro ALTRE EMOZIONI distribuito dalla  Azzurra Music.
In fondo tutti voi, più o meno grandicelli, che leggerete queste righe, non potrete non ricordare le sue canzoncine; LA CASA, L’ARCA DI NOE’, ERA D’ESTATE… solo per citarne alcune.
Erano canzoncine, alcune tra queste, fatte proprio per i bimbi, ma che, nella loro semplicità nascondevano poesia allo stato puro, semplici, mai banali.
SERGIO ENDRIGO – QUANDO LA MUSICA E’ POESIA è il titolo di un cd uscito nel 2000 edito dalla FONIT CETRA e che raccoglie i suoi successi. Tutto ruota, insomma, alla poesia.
Endrigo era poeta, cantautore; era uomo gentile e dal fare dimesso. Era sempre più lontano dal mondo tutto fatto di lustrini della musica “che gira intorno”.
Se n’è andato lo scorso 7 settembre, lasciandoci in eredità tutta una serie di capolavori… molti dei quali ancora da scoprire.
Perché, al di là delle canzoni, quelle più famose, Endrigo ha composto una marea di gemme nascoste; ne è un chiaro esempio quella stupenda canzone che è ARIA DI NEVE che il nostro amato Franco Battiato andò a rispolverare nel suo FLEUR (1) dandole nuova luce.
E sapete quante altre autentiche gemme come quella sono saltate fuori dalla mente e dalla chitarra di Endrigo? Tante, tantissime.
Il problema è che molti dei suoi vecchi vinili non sono mai stati ristampati su cd e così canzoni stupende sono nascoste, chissà dove.
Ad esempio, un giorno mi misi di buzzo buono per cercare di recuperare un vecchio LP che conteneva quella che, a mio giudizio, tra le tante, è la sua più bella canzone: IL GIARDINO DI GIOVANNI.
Ovviamente non trovai il cd, semplicemente perché non era mai stato ristampato in quel formato.
Ho dovuto aspettare fino all’anno scorso quando, nel già citato ALTRE EMOZIONI, tra le altre, Endrigo ha riproposto anche quella canzone.
IL GIARDINO DI GIOVANNI parla di un giardino appunto, che può essere il giardino segreto dell’infanzia di tutti noi; quel luogo a metà tra il reale e il fantastico, dove tutto è possibile e tutto incredibile.


(…) IL GIARDINO DI GIOVANNI

ABBRACCIATO ALLA SUA CASA

DOVE NON MUORE MAI LA ROSA

E NON SI COMPUTANO GLI ANNI

IL GIARDINO DI GIOVANNI

LA’ RITROVI OGNI VERSO, OGNI LIBRO PERDUTO

L’ORSACCHIOTTO E LA PRIMA VOLTA

TROVI L’AMORE ALATO E NON PIU’ MIGRATORE

LIBERO VOLA MA DENTRO IL CUORE

LA’ PUOI ESSERE MAGO ALCHIMISTA TROVATORE D’ORO (…)


Così, in silenzio, ci ha lasciato un grandissimo interprete della canzone d’autore italiana; resterà di lui il ricordo per sempre; almeno finché   in una stanza qualsiasi, di un bimbo qualsiasi in un anno qualsiasi due genitori intoneranno una ninna nanna che fa: “C’ERA UNA CASA MOLTO CARINA…”

So long, amico Sergio.



Nessun commento:

Posta un commento