sabato 12 settembre 2015

ROCCO ROSIGNOLI "SCANSADIAVOLI"


Il cantautore e polistrumentista parmigiano Rocco Rosignoli, amico del TONNUTO ormai da anni, ha appena mandato alle stampe il suo quarto album "SCANSADIAVOLI".
Il percorso musicale di Rosignoli l'abbiamo seguito sin dall'inizio e dalle pagine della nostra webzine ne abbiamo testimoniato tutta la bontà. 
Quello di Rosignoli è  un progetto musicale molto  valido basato su una straordinaria perizia tecnica nell'uso degli strumenti unita a una non comune sensibilità artistica: così nascono le sue canzoni.
Canzoni che sono parte di un progetto che, negli anni, ha mantenuto una coerenza di fondo: sono dischi da Cantautore di Razza quelli di Rosignoli.
Qui di seguito i link relativi alle precedenti uscite discografiche:




Questo nuovo lavoro, "Scansadiavoli" nasce in modo particolare sin dalla scelta del luogo ove sono state effettuate le registrazioni.
Infatti, anche grazie all'intercessione di un amico scrittore (Nicola Maestri) presso il Sindaco del Comune di Sala Baganza in provincia di Parma, Rosignoli ha potuto registrare il disco presso l'Oratorio dell'Assunta, sito nella Rocca Sanvitale in un ambiente caratterizzato dal forte riverbero che poi era quello che l'autore andava cercando.
Come spiega la stesso Rosignoli nel libretto allegato al cd l'incisione del disco è avvenuta con una microfonazione su tre livelli: il primo diretto su chitarra e voce, il secondo ambientale e infine un terzo di puro riverbero ambientale: così sono nate le canzoni contenute in "Scansadiavoli" .
Un disco che possiamo definire "puro" concepito per sola chitarra classica e voce. Un disco registrato quindi in presa diretta senza finzioni né sovra-incisioni.
E anche in questa scelta Rosignoli è da apprezzare:  il cantautore si prende, infatti,  un margine di rischio giacché un disco per sola chitarra e voce è  sostenibile in pieno solo quando le armonie e i testi sono più che validi. Quando insomma si ha perizia con la chitarra ma anche con la penna.
Ed è proprio questo il ritratto di Rocco Rosignoli.
Le dieci canzoni che compongono l'album sono spalmate in trenta minuti di ottima musica.
Tutte le canzonI sono state scritte da Rosignoli ad esclusione di due intermezzi che compongono il medley  intitolato BARRICATE che sono Jamie Foyers di McColl e A LAS BARRICADAS composta da mano anonima.
Ad aprire il disco dopo un brevissimo Intro narrato ecco la splendida FISTERRA  pezzo strumentale che farà la gioia di tutti quelli che amano il suono della chitarra classica. Un suono bello. Pulito. Chiaro e travolgente. Rosignoli è un chitarrista di vaglia e questo brano ne è la prova-provata.
LA GRANDINATA vede entrare in scena la voce bella, potente ed evocativa di Rosignoli, che ricordavo così ma che ho trovato in questo nuovo disco ancora più sicura. Incisiva. Determinata e determinante ai fini del risultato finale delle incisioni. E proprio questo secondo pezzo è uno dei più belli ed ispirati del disco. Un brano che rimanda a classici componimenti di cantautori di razza come per esempio il conterraneo Guccini.
Il testo di DICEMBRE è bello ed evocativo e ci riporta ad uno dei mesi cruciali dell'anno.
Il brano che segue, I DIAVOLI, sarebbe stato perfetto nell'ambito della prima incisione di Rosignoli, cioè UOMINI E BESTIE.
AUTUNNO, brano  che ha un giro armonico di chitarra particolarmente azzeccato, è scritto in maniera superba e, sarà che arriva anche nel periodo giusto, come nel caso del brano DICEMBRE tratteggia atmosfere che sono ai più familiari e che ci ritroviamo facilmente a condividere.
TUNGUSKA è un'altra splendida ballata ispirata a quella che viene considerata la più grande esplosione naturale che si ricordi e che avvenne il 30 giugno 1908 nella omonima località sita in Siberia. L'esplosione, dovuta ad un meteorite oppure ad una cometa, si dice che illuminò il cielo sino a Londra. 
Ed è proprio in brani come questo (che poi è l'equivalente del brano Oesterheld contenuto nel disco TESTUGGINI) che esce tutta la classe di un autore capace di riportare in musica pezzi di storia del nostro passato che meritano di essere conosciuti. 
IL CORPO DI PAMELA è una ballata che ricama in punta di chitarra e voce  il ricordo e l'immagine di questa donna che tenta di ingannare il tempo che passa cercando di far sì che la "Giovinezza non vuol darla vinta al tempo / forse ciò le fa far scempio / delle labbra che invitavano / a saggiare quella mela".
Nel già citato medley BARRICATE Rosignoli unisce tre canti legati alla guerra civile spagnola.
Partendo da JAMIE FOYERS di Ewan McColl a LA MORTE DI PICELLI che sempre su musiche di McColl Rosignoli dedica alla memoria dell'antifascista Guido Picelli e  passando per un canto dei miliziani spagnoli intitolata A LAS BARRICADAS ancora una volta la musica diventa tema di riflessione e materia di studio.
Nella successiva  GIORDANO BRUNO  la chitarra e la  penna di Rosignoli rendono un sentito omaggio ad una figura storica di importanza capitale. Una canzone che pare scritta con il cuore in mano e che ha in sé quel valore aggiunto che è la passione di raccontare mettendo in musica storie che tutti, prima o dopo, dovrebbero conoscere.
La canzone che chiude il disco è la stessa che regala il titolo alla raccolta: SCANSADIAVOLI.
Il nome deriva da un rio che si incontra percorrendo la A15 che, salendo verso la Cisa, unisce la città di Parma al mio amato appennino. Un brano che ha molto di autobiografico. Che ha molto a che fare con la vita propria dell'autore. Un brano che andrebbe indagato ma che, alla fine, prendiamo così facendo nostri questi versi unici "L'amore ha un volto ladro, e uno che uccide, / e con il dito sulle labbra chiuse / ci chiede di tacere, e ci divide, / ci fa cantare, e prova a ricucire".
Giunti alla fine del viaggio questo SCANSADIAVOLI  entra dentro il nostro bagaglio musicale dalla porta principale. Ci ha fatto conoscere nuove storie e nuovi nomi e nuove cose e cose vecchie ma mai banali: ci ha riportato in tutta la sua splendida bellezza l'arte di un amico che possiamo anche definire "Artigiano Musicale" o "Maestro" ma che resta una persona estremamente umile e questa umiltà unita alla genuinità che ne contraddistingue le azioni escono fuori dalle pieghe di questo disco in maniera chiara e netta.
Vorrei, in conclusione, ringraziare Rocco per avermi menzionato nei ringraziamenti del disco ma ancor più per avermi scritto righe di genuina passione umana nella lettera che accompagnava Scansadiavoli.
Un onore sempre troppo grande per uno come me che, da Ragioniere, cerca di trovare la passione dentro le persone essendo stanco di avere sempre sott'occhio l'essenzialità materiale dei numeri.
Viva Rosignoli. Ancora e sempre.


ROCCO ROSIGNOLI "SCANSADIAVOLI" (2015)

Fisterra
La grandinata
Dicembre
I diavoli
Autunno
Tunguska
Il corpo di Pamela
Barricate 
Giordano Bruno
Scansadiavoli







(SCANSADIAVOLI)










domenica 6 settembre 2015

Sergio Endrigo: a 10 anni dalla scomparsa la sua Poesia è sempre tra noi.


Dieci anni or sono, il 7 settembre 2005, ci lasciava per sempre uno dei più grandi cantautori: Sergio Endrigo.
Le sue canzoni più famose (LA CASA, L'ARCA DI NOE', IL PAPPAGALLO, GIROTONDO INTORNO AL MONDO) ci hanno accompagnato nel nostro percorso di vita sin da quando eravamo bambini e, quella sua poesia, si diffondeva nelle nostre stanze dei giochi.
Ora per ricordare ma, soprattutto, per ricordarci di non dimenticare questo grande artista la più importante rivista di Jazz in Italia, Musica Jazz, esce in edicola nel suo numero di settembre con allegato il cd la cui copertina vedete sopra riprodotta.
Una selezione di brani (con molte gemme e rarità) di Sergio Endrigo reinterpretate in chiave Jazz cantante da lui e da molti altri interpreti.
Un'attestazione di stima nei confronti di un artista, di un Uomo, che ha lasciato un segno indelebile nella storia della canzone d'autore dell'italico stivale.
Molte cose belle sono state scritte su di lui ma, a mia memoria, la più bella attestazione di stima l'ho vista rivolgere ad Endrigo dal Maestro siciliano Franco Battiato che, di Sergio,  ripropose nei sui album "FLEURs" alcune canzoni meno note ma stupende come ARIA DI NEVE e TE LO LEGGO NEGLI OCCHI.
Ebbe a dire Battiato di Sergio Endrigo sottolineandone il grande profilo di Uomo puro e semplice: "Non si è mai fatto coinvolgere dal rumore stupido del successo".



Nel lontano 2005, alla sua scomparsa, agli amici del TONNUTO descrissi così la sua arte... dieci anni dopo sottoscrivo ancora quel pezzo che, per memoria, riporto qui sotto.
Viva Sergio. Sempre.


(tratto da IL TONNUTO  54 -  SETTEMBRE   2005 - )

IL GIARDINO DI … SERGIO

LA SCOMPARSA DI SERGIO ENDRIGO


di Rho  Mauro

Qui al TONNUTO Sergio Endrigo era di casa.
Nel maggio del 2004 girammo mari e monti per riuscire a trovare il suo ultimo lavoro ALTRE EMOZIONI distribuito dalla  Azzurra Music.
In fondo tutti voi, più o meno grandicelli, che leggerete queste righe, non potrete non ricordare le sue canzoncine; LA CASA, L’ARCA DI NOE’, ERA D’ESTATE… solo per citarne alcune.
Erano canzoncine, alcune tra queste, fatte proprio per i bimbi, ma che, nella loro semplicità nascondevano poesia allo stato puro, semplici, mai banali.
SERGIO ENDRIGO – QUANDO LA MUSICA E’ POESIA è il titolo di un cd uscito nel 2000 edito dalla FONIT CETRA e che raccoglie i suoi successi. Tutto ruota, insomma, alla poesia.
Endrigo era poeta, cantautore; era uomo gentile e dal fare dimesso. Era sempre più lontano dal mondo tutto fatto di lustrini della musica “che gira intorno”.
Se n’è andato lo scorso 7 settembre, lasciandoci in eredità tutta una serie di capolavori… molti dei quali ancora da scoprire.
Perché, al di là delle canzoni, quelle più famose, Endrigo ha composto una marea di gemme nascoste; ne è un chiaro esempio quella stupenda canzone che è ARIA DI NEVE che il nostro amato Franco Battiato andò a rispolverare nel suo FLEUR (1) dandole nuova luce.
E sapete quante altre autentiche gemme come quella sono saltate fuori dalla mente e dalla chitarra di Endrigo? Tante, tantissime.
Il problema è che molti dei suoi vecchi vinili non sono mai stati ristampati su cd e così canzoni stupende sono nascoste, chissà dove.
Ad esempio, un giorno mi misi di buzzo buono per cercare di recuperare un vecchio LP che conteneva quella che, a mio giudizio, tra le tante, è la sua più bella canzone: IL GIARDINO DI GIOVANNI.
Ovviamente non trovai il cd, semplicemente perché non era mai stato ristampato in quel formato.
Ho dovuto aspettare fino all’anno scorso quando, nel già citato ALTRE EMOZIONI, tra le altre, Endrigo ha riproposto anche quella canzone.
IL GIARDINO DI GIOVANNI parla di un giardino appunto, che può essere il giardino segreto dell’infanzia di tutti noi; quel luogo a metà tra il reale e il fantastico, dove tutto è possibile e tutto incredibile.


(…) IL GIARDINO DI GIOVANNI

ABBRACCIATO ALLA SUA CASA

DOVE NON MUORE MAI LA ROSA

E NON SI COMPUTANO GLI ANNI

IL GIARDINO DI GIOVANNI

LA’ RITROVI OGNI VERSO, OGNI LIBRO PERDUTO

L’ORSACCHIOTTO E LA PRIMA VOLTA

TROVI L’AMORE ALATO E NON PIU’ MIGRATORE

LIBERO VOLA MA DENTRO IL CUORE

LA’ PUOI ESSERE MAGO ALCHIMISTA TROVATORE D’ORO (…)


Così, in silenzio, ci ha lasciato un grandissimo interprete della canzone d’autore italiana; resterà di lui il ricordo per sempre; almeno finché   in una stanza qualsiasi, di un bimbo qualsiasi in un anno qualsiasi due genitori intoneranno una ninna nanna che fa: “C’ERA UNA CASA MOLTO CARINA…”

So long, amico Sergio.



sabato 5 settembre 2015

AVAST - "LAVATRICI"


"LAVATRICI"  rappresenta l'esordio musicale "ufficiale" degli AVAST  gruppo già attivo da anni vincitore in passato dell'Italian Wave Basilicata 2013 e presente in gran parte delle rassegne canore di musica d'autore dello stivale italico (Arezzo Wave, Il Tenco Ascolta, Reset Festival Torino, Pollino Music Festival, Botteghe D'Autore, Vulcanica Live Festival).
Insomma, alla resa dei conti, questi ragazzi sono "on the road" già da tempo e, nel loro primo cd si riescono ad intuire  le loro ottime doti.
La copertina, curiosa,  immortala i segni del tempo sul volto di Salvatore, un abitante del complesso residenziale situato a Genova e chiamato proprio "Le Lavatrici" : Salvatore guarda fuori il mondo con i suoi occhiali da sub ed è anche lui nella lavatrice, alla prese con il suo "lavaggio" ... ma la sua aria è quella di chi questo lavaggio lo sfida ... e ne uscirà "pulito".
Il disco si compone di 9 canzoni spalmate in 35 minuti di musica.
Otto canzoni sono opera autografa dei nostri mentre l'unica cover contenuta nel disco è "POOR BOY" scritta da un ragazzo che da anni non è più con noi e che a me personalmente è sempre piaciuto molto: Nick Drake leggendario cantautore che in vita non ebbe il successo che meritava.
Ma a tenerlo vivo ci pensano artisti come gli AVAST che ce lo riportano con la loro cover. 
Cover non banale. Anzi ...  è particolare... i ragazzi si prendono anche qualche licenza poetica come quella, per esempio, di recitare una parte del testo in dialetto "lucano" il che rende al brano una luce diversa  ma, devo dire, più che riuscita.
Gli AVAST sono composti da Benedetto Guadagno alla voce, Fabio Gammone alla chitarra acustica, Giovanni Lentini alla chitarra elettrica, Cristiano Giammatteo alle tastiere e voce, Roberto Bellasalma al basso e Antonio Giambitti alla batteria.
Ospiti in questo LAVATRICI sono Ludovica Manzo alla voce nei brani LAVATRICI e POOR BOY e Canio Coscia al sax tenore in LAVATRICI, QUANDO MANCA IL SALE, POOR BOY, SE ESCI PER FUMARE.
Ad aprire l'album è proprio LAVATRICI dove il lavoro del gruppo è subito arricchito dal sax del già citato Canio Coscia che regala al pezzo venature jazz, bella ed espressiva la voce di Benedetto Guadagno che si intreccia a meraviglia con quella di Ludovica Manzo.
Dopo NAZISMO A PARTE che è un pezzo interlocutorio - a mio giudizio un po' sotto tono -  il disco riprende decisamente  quota con QUANDO MANCA IL SALE che è invece una bella ballata con un ritmo decisamente gradevole dove il lavoro alle tastiere è ben fatto. Uno dei pezzi migliori del disco.
PORTAMI UN TOPO 1914  è un altro pezzo "carico": da questo punto di vista ottimo il lavoro della sezione ritmica che lavora in maniera superba e regala così alla canzone un tappeto sonoro incandescente.
Già detto della cover di  POOR BOY la seguente SENZA METTERTI LA CERA  è un altro pezzo di "passaggio"  che non mi ha regalato particolari emozioni.
Stupenda è invece SOLO I TUOI OCCHI  che è veramente una bella ballata: altra freccia andata a segno.
Così come bella ed evocativa è SE ESCI PER FUMARE.
La conclusiva SEMPLICEZZA è la "gemma" del disco. Una canzone da cantautore di razza. Un testo evocativo e sognante si accompagna con un tappeto sonoro tenute, a tinte pastello, ed è proprio con questo pezzo qui che gli AVAST si guadagnano in definitiva tutta la mia stima. Canzone davvero magnifica.
In conclusione questo primo lavoro degli AVAST lascia dentro buone sensazioni ed in fondo, da gente che coverizza canzoni del Genio Nick Drake,  non ci si può che aspettare belle cose ... quasi fosse naturale.

AVAST - LAVATRICI (2015)  Edizioni Cramps Music / Protosound Records/Edel Distribution
Lavatrici
Nazismo a parte
Quando manca il sale
Portami un topo 1914
Poor Boy
Senza metterti la cera
Solo i tuoi occhi
Se esci per fumare
Semplicezza