sabato 1 ottobre 2016

Marcello Parrilli - MENDICANTI DI UMANITA'


Marcello Parrilli, cantautore toscano, manda alle stampe in questo autunno 2016 il suo quarto album titolo molto evocativo di MENDICANTI DI UMANITA'.
La comunità cantautorale toscana (da sempre molto attiva)  in quest'annata 2016 è in particolare fermento, e dopo gli ottimi lavori di Larocca, Cantini, Del Sangre e della "texana" Millanta ecco che arrivano le liriche e le musiche di Parrilli a dar manforte a quella che, a suo tempo, chiamai la  "truppa toscana".
Parrilli, classe 1978, si dimostra subito un cantautore di gran classe e in MENDICANTI DI UMANITA'  condensa in modo splendido il suo credo musicale: dodici canzoni  e 46 minuti di grande musica.
L'approccio musicale è quello tipico del classico cantautorato made in Italy e le basi di MENDICANTI DI UMANITA' sono lì nella voce, nella chitarra  e nelle splendide liriche di Marcello Ma non solo. Perchè Parrilli dimostrandosi un valido polistrumentista a tutto tondo nel disco  suona anche pianoforte e violino.
A colorare le canzoni del disco il cantautore toscano fa ampio e personale uso dei sintetizzatori che contribuiscono alla riuscita del progetto rivalndosi come un valore aggiunto.
MENDICANTI DI UMANITA' è stato registrato nell'ormai "leggendario" Paso Double Studio del "deux ex machina" Gianfilippo Boni.
Lo stesso Boni, che ha accompagnato Marcello lungo la via nella realizzazione del disco, è attivo in diverse canzoni con il suo splendido pianforte.
Anche altri "ragazzi della truppa fiorentina" fanno capolino qua e là nelle canzoni del disco: ci sono Max Larocca, Marco Cantini e Stefano Benucci in arte Fano. 
L'album si apre con la canzone che lo titola: MENDICANTI DI UMANITA'. La voce di Parrilli diviene familiare nel giro di pochissimi attimi e in questa prima canzone l'organo hammond di Boni, e il basso e la batteria rispettivamente di Lorenzo Forti e Fabrizio Morganti si raccolgono tutti intorno alle liriche molto aderenti alla realtà dei nostri giorni. Tempi nei quali l'umanità si deve, davvero, mendicare ed è dimenticata "Tra le vetrine di questa città / Senza cuore e senz'anima". 
IO E TE IN UN MONDO PERFETTO si apre con la sola chitarra di Marcello a dettare un'altra riflessione amara nella quale versi come "Io e te in questo vuoto iinteriore / che ci circonda, che ci inonda, che ci fa sentire soli / soli coi nostri cuori" raccontano di un autore che riesce ad esprimere nel breve spazio di una canzone profonde considerazioni su un mondo che è davvero "imperfetto".
La canzone QUELLI DELLA MIA GENERAZIONE è stata scritta da Marcello a quattro mani con il "nostro" Max Larocca. Ed è proprio lo stesso Max a cantare il primo verso di quella che è una dolente ballata che ripercorre le comuni esperienze di gioventù e che si chiude con la constatazione che "Quelli della mia generazione / hanno pensato all'amore / come al porto dell'adolescenza / in un viaggio senza partenza". Sempre ottimo il lavoro del trio Boni/Forti/Morganti a cui va comunque aggiunto il costante apporto dei sintetizzatori abilmente mossi da Parrilli.
CASS (LA PIU' BELLA DONNA DELLA CITTA') si apre con le magiche note della fisarmonica di Giacomo Tosti per poi addentrarsi in un tappeto sonoro con la chitarra, il pianoforte e i sintetizzatori  di Parrilli, il Rhodes suonato da Boni, il basso e la batteria sempre a macinare precisi sopra liriche che si rifanno a quanto narrato della bella Cass da Charles Bukowski nel suo "Storie di ordinaria follia". Le liriche di Parrilli sono mature e si accostano a mostri sacri della letteratura in punta di piedi ma con incisività.
Con METAMORFOSI Parrilli si approccia ad un altro personaggio leggendario della letteratura mondiale come Franz Kafka qui ricordato narrando il punto di vista di Gregor Samsa protagonista de "La metamorfosi". Ballata dai toni decisamente rockeggianti dove oltre ai sintetizzatori l'utilizzo del sequencers guidati da Boni creano un tappeto sonoro splendido.
La canzone L'ULTIMA ORA vede la collaborazione del cantautore Marco Cantini alla stesura di un testo che rievoca "l'ultima ora" del leader dei Nirvana Kurt Cobain.
AYUMI è una dolce ballata  ricamata tutta intorno dalla fisarmonica magistralmente suonata da Forti.
IN MEMORIA DI TE è tra le canzoni più belle del disco. Parrilli la dedica all'amico Matteo, compagno di classe ai tempi delle scuole superiori. In questa traccia il cantautore suona le chitarre, il pianoforte e il violino. Ed è proprio l'intro di pianoforte a destare subito l'attenzione al primo ascolto. La ballata è densa di emozioni. Di ricordi. E' una canzone che ha dentro il valore aggiunto di chi vive le cose della vita con il cuore. Versi come "E poi è finita anche la scuola / che i bei tempi ha portato via / sono iniziate le sfortune / e noi ci siamo persi". Magnifica.
IMMAGINI DIALETTICHE è un brano strumentale che vede Parrilli ai sintetizzatori e Boni alle prese con i sequencers. Solo loro due alle prese con un brano di musica sperimentale.
LE STRADE DI PARIGI (E CONTINUO A CHIAMARLO AMORE ?) è stata scritta a quattro mani con Marco Cantini che partecipa al pezzo con la sua voce: è un'altra grande canzone dove la voce dei due amici cantautori si alterna e ci accompagna in un viaggio che racconta l'esilio parigino del filosofo tedesco di origine ebrea Walter Banjamin. Questa è la prima delle canzoni di una sorta di trilogia che Parrilli, sensibile a vicende storiche e umane degne di essere ricordate, dedica proprio alla memoria del celebre filosofo della modernità.
UN'ALTRA STORIA DI ORDINARIA FOLLIA  vede la partecipazione alla voce di Stefano Benucci in arte Fano per raccontare un'altra pagina di storia, di vita e di esilio del filosofo tedesco Walter Benjamin.
Chiude il disco la tenue ballata IL SILENZIO DELLA NOTTE. In questo ultimo  episodio del disco Parrilli suona la sua chitarra accompagnato dalla sola - impeccabile - fisarmonica di Tosti. L'ultima notte di Walter Benjamin prima del tragico suicidio ad un passo dalla libertà è tutta lì in quei versi: "La notte porta consigli / qualche volta sbagliati / ma tanto domani / li avremo già dimenticati".
Marcello Parrilli nello spazio di dodici canzoni e tre quarti d'ora di tempo mi ha conquistato.
Le sue liriche attingono dalle vicende della vita quotidiana ma anche dal mondo della letteratura e della filosofia: sono riflessi che, in uno specchio,  mostrano tutta la stoffa di un ragazzo toscano che può tranquillamente definirsi un Signor Cantautore.




(MARCELLO PARRILLI - MENDICANTI DI UMANITA')






(MARCELLO PARRILLI - QUELLI DELLA MIA GENERAZIONE)








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